Nell’articolo di oggi andremo a vedere nello specifico cosa sia la combustione, come essa avvenga e per cosa venga sfruttata. Buona lettura!
Definizione di combustione
La combustione è una reazione chimica esotermica, ovvero avente come effetto l’emissione di calore. La reazione consiste nell’ossidazione di un combustibile da parte di un comburente, attivata da un innesco, che può essere una scintilla o una fonte di calore.
Una combustione, oltre ad avere come effetto la produzione di calore, rilascia anche prodotti quali fumo e radiazioni: la forma con cui si presenta più comunemente una combustione é difatti la fiamma, che non é altro che il risultato dell’emissione di onde da parte della reazione.
Normalmente, dal punto di vista chimico, tra i reagenti si presentano l’ossigeno (essendo una reazione di ossidazione), mentre tra i prodotti abbiamo anidride carbonica, acqua e, in determinate condizioni, anche ossidi di azoto.
Come avviene una combustione?
Affinché ai generi una reazione di combustione, sono necessari 3 componenti:
- Combustibile, ovvero la sostanza che viene ossidata. Per dirla in modo semplice, si tratta di ciò che brucia. Moltissimi elementi possono fungere da combustibile, siano essi allo stato solido (nell’immaginario comune abbiamo il legno), liquido (benzina, alcool ecc) o gassoso (il classico gas dell’accendino o del fornello di casa)
- Comburente, ovvero la sostanza ossidante. In altre parole, lo scopo del comburente è quello di cedere ossigeno alla combustione al fine di ossidare (ovvero bruciare) il combustibile. Il comburente più comune è l’aria, in quanto l’ossigeno contenuto all’interno va a reagire con i combustibile, bruciandolo (mentre solitamente l’azoto che vi è contenuto è inerte). Quando abbiamo una fiamma, aumentando l’apporto di comburente (ovvero soffiando più aria) viene aumentata la quantità di ossigeno atta a reagire: questo spiega perchè il fuoco si alimenti di conseguenza: se il combustibile è in quantità sufficiente, avere più ossigeno a disposizione significa ossidare più velocemente, quindi accelerare la reazione.
- Innesco, ovvero ciò che genera l’inizio della reazione di combustione. Può trattarsi di una scintilla oppure una fonte di calore (si pensi ad esempio quando un ceppo di legno avvicinato ad un fuoco si incendi automaticamente, raggiunta una certa temperatura)
Gli elementi elencati sopra descrivono il cosiddetto “Triangolo del fuoco”: tutti devono essere presenti (qualora anche solo uno manchi, la reazione di combustione non avviene).
Quali sono gli scopi della combustione?
Lo scopo principale per cui venga sfruttata la combustione è la produzione di calore. Questa potrà poi essere sfruttata per svariate ragioni, anche di diversa natura, tra cui le più comuni sono il riscaldamento e la produzione di energia.
Per fare alcuni esempi pratici, nell’ambito domestico la combustione viene sfruttata per cucinare (soltanto nel caso di fornello a gas) e per riscaldare l’ambiente (caldaia, camino, stufa ecc). Andando in ambito industriale, uno degli scopi della combustione è l’utilizzo all’interno di cicli di produzione di energia elettrica: il fluido di lavoro deve essere difatti scaldato prima di andare in turbina.
Non dobbiamo comunque immaginare la combustione unicamente come fuoco: ad esempio, la brace con cui viene cotta la carne alla griglia è di fatto anch’essa una combustione, senza fiamma
Conclusioni
L’articolo di oggi voleva dare una breve panoramica su ciò che sia la combustione e sui concetti principali riguardanti essa. Spero che esso sia stato di vostro gradimento, fatemelo sapere nei commenti.
Noi ci risentiamo nel prossimo articolo
Un saluto
Luca